03/11/09

Il ratto di Proserpina con le pappardelle ai porcini?




IL RATTO DI PROSERPINA

Il ratto di Proserpina è uno dei più celebri miti della tradizione siciliana, ispirazione di mirabili opere d'arte come la splendida scultura del Bernini.
Il ratto ebbe luogo sul lago di Pergusa vicino Enna.

« Plutone, dio degli inferi, stanco delle tenebre del suo regno, decise un giorno di affiorare alla luce e vedere un po' di questo mondo....Dopo un lungo e faticoso cammino emerse infine su una pianura bellissima, posta a mezza costa del monte Enna. Era Pergusa, dal lago ceruleo, alimentato da ruscelli armoniosi e illeggiadriti da fiori di tante varietà che mischiando i profumi creavano soavi odori e così intensi da inebriare....Ad un tratto, volgendo lo sguardo, scorse in un prato un gruppo di fanciulle che coglievano fiori con movenze leggere, fiori tra i fiori »
(Claudiano)

Dal racconto del poeta Claudiano, Plutone, re degli inferi, emerse nei pressi di Enna, nel centro della Sicilia, e vide Proserpina, figlia della dea Cerere, tra le fanciulle intente a cogliere fiori sulle rive del lago di Pergusa.

« [Plutone] si precipitò verso di lei [Proserpina], che, scortolo, così nero e gigantesco, con quegli occhi di fuoco e le mani protese ad artigliarla, fu colta dal terrore e fuggì leggera assieme alle compagne....Il dio dell'Ade, in due falcate le fu addosso e l'abbracciò voracemente e via col dolce peso; la pose sul cocchio, invano ostacolato da una giovinetta, Ciane, compagna di Proserpina, che tentò di fermare i cavalli, ché il dio infuriato la trasformò in fonte. Ancora oggi Ciane, con i suoi papiri, porta le sue limpide acque a Siracusa »
(Claudiano)

Cerere, madre di Proserpina e dea dell'Olimpo, si disperò alla notizia della scomparsa della figlia, e invocò l'aiuto di Giove, per aiutarla a ritrovare la bella Proserpina.

« Dopo nove giorni e nove notti insonni di dolore, decise di rivolgersi a Giove per impetrarlo di farle riavere la figlia; ma Giove nicchiava (come poteva tradire suo fratello Plutone?). Allora Cerere, folle di dolore, decise di provocare una grande siccità in tutta l'isola. E dopo la siccità venne la carestia e gli uomini e le bestie morivano in grande quantità. Non valevano invocazioni e scongiuri alla dea, che era irremovibile.
Giove inviò Mercurio da Plutone per imporgli di restituire Proserpina alla madre. A Plutone non restò che obbedire. Però, prima di farla partire, fece mangiare alla sua amata dei chicchi di melograno »
(Claudiano)

Al mito di Proserpina ed all'ira di Cerere si fa risalire l'alternanza delle stagioni.

PAPPARDELLE AI FUNGHI PORCINI
Ingredienti per 4 fabiuzz
Per le pappardelle:
300g di farina 0
100g di farina 00
300g di semola di grano duro
4 uova
un importante pizzicone di sale
Per il condimento:
400 g di funghi porcini freschi
1 spicchio d’aglio
1 cipolla media
6 cucchiai di olio d’oliva extra vergine
una manciata di foglie di prezzemolo
parmigiano reggiano a scagliette sottili a piacere
sale q.b.
pepe q.b.

Procedimento:
Preparate la pasta con le farine, le uova e 1 presa di sale, avvolgetela nella pellicola trsparente e lasciatela tranquilla per 30 minuti (nel frattempo bevete un buon vino).
Stendetela con il matterello (o con la macchina fattapposta), ruotando spesso il disco di pasta. Ripetete più volte l’operazione, così da ottenere una sfoglia di circa 1-2 mm di spessore.
Fatela asciugare per 20 minuti, spolverizzatela di farina (non troppa) e arrotolatela.
Tagliate il rotolo di pasta a rondelle di 1-2 cm di larghezza e aprite le rondelle, in modo da ottenere le pappardelle.
Se no accatat'l già bell e fatt almeno 500 g per 4 persone.

Pulite e lavate il prezzemolo, tritatelo e mettetelo da parte.
Mondate i funghi, eliminando le parti terrose dei gambi (non lavateli con acqua usate un panno umido, i funghi non si lavano sotto l’acqua corrente, e mai e poi mai si lasciano in ammollo in acqua). Tagliateli a fettine, e magari tritate i gambi.

Versate l’olio in un tegame capace di contenere la pasta, unite lo spicchio d’aglio pelato e schiacciato e la cipolla finemente tritata. Mettete sul fuoco
e una volta appassita la cipolla, aggiungete i funghi. Fate rosolare i funghi a fuoco vivo per qualche minuto, poi salate, pepate e fate cuocere per una decina di minuti (unite un goccio di brodo vegetale se i funghi non rilasciano abbastanza liquido).

Nel frattempo, avrete lessato la pasta in abbondante acqua salata. Scolate le pappardelle, lasciandole un po’ bagnate, e poi mettetele nel tegame con i funghi. Fatele saltare, in modo che le pappardelle si condiscano per bene.
Distribuite sopra il prezzemolo tritato, spolverate con pepe macinato o pestato al momento, fate saltare ancora.
Servite subito ben caldo, aggiungendo le scagliette di parmigiano.

La sega mental-culinaria odierna è colpa un po' del Bernini e un po' della splendida narrazione di claudiano. La prima puramente visiva e tattile, la seconda olfattiva e più generalmente sensoriale.
Il Bernini ha reso la morbidezza delle carni di Proserpina e la foga voluttuosa di Plutone con magistrale abilità e nella mia testa quell'immagine è molto simile alla sensazione che si prova toccando la pasta liscia e porosa, o meglio ancora guardando la pappardella che avvolge il fungo quasi costringendolo a se.
Per quanto riguarda Claudiano (che non è bisio che imita un tronista) rileggete la descrizione della pianura in fiore e sentite il profumo di questo piatto, chiudete gli occhi e vi sembrerà di venire trasportati in quel luogo...

22/10/09

Amore e psiche con i fusilli alla crema di zucchine?




IL MITO DI AMORE E PSICHE

Psiche meravigliosa principessa è tanto bella da provocare l'invidia di Venere. La dea ordina a suo figlio Eros di farla innamorare dell'uomo più brutto e avaro della terra, perché Psiche cada in disgrazia e venga divorata dalla vergogna. Tuttavia Eros si innamora perdutamente della mortale e la porta con se nel suo palazzo, dove la possiede con un piccolo accorgimento, lo fa al buio per non essere scoperto dalla madre. Ogni notte la loro passione si consuma come una ardente fiamma trasformandosi in un amore sconosciuto ai mortali. Psiche è prigioniera dei suoi istinti all'interno del castello di Eros. Una notte Psiche, istigata dalle sorelle,con una spada e una lampada ad olio decide di vedere il volto del suo amante, pronta a tutto, anche all'essere più orribile. È questa bramosia ad esserle fatale,una goccia cade dalla lampada e ustiona il suo amante:

« ...colpito, il dio si risveglia; vista tradita la parola a lei affidata, d'improvviso silenzioso si allontana in volo dai baci e dalle braccia della disperata sposa (V, 23) »

Il dio vola via e Venere poco dopo cattura Psiche per sottoporla alla sua punizione consistente in varie prove dal sapore sadico: nella prima, deve suddividere un mucchio di granaglie con diverse dimensioni in tanti mucchietti uguali; disperata, non prova nemmeno ad assolvere il compito che le è stato assegnato, ma riceve un aiuto inaspettato da un gruppo di formiche, che intendevano ingraziarsi il suo innamorato. L'ultima e più difficile prova consiste nel discendere negli inferi e chiedere alla dea Proserpina un po' della sua bellezza. Psiche medita il suicidio arrivando molto vicino a gettarsi da una torre. Improvvisamente, però, la torre si anima e le indica come assolvere la sua missione. Durante il ritorno, mossa dalla curiosità a lei tanto cara, aprirà l'ampolla (data da Venere) contenente il dono di Proserpina, che in realtà contiene il sonno più profondo. Ancora una volta verrà in suo aiuto Amore, che la risveglierà dopo aver rimesso a posto la nuvola soporifera (uscita dalla ampolla). Solo alla fine, lacerata nel corpo e nella mente, Psiche riceve l'aiuto di Giove. Mosso da compassione il padre degli dei fa in modo che gli amanti si riuniscano: Psiche diviene una dea e sposa Amore. Il racconto termina con un grande banchetto al quale partecipano tutti gli dei, alcuni anche in funzioni inusuali: per esempio, Bacco fa da coppiere, le tre Grazie suonano e il dio Vulcano si occupa di cucinare il ricco pranzo.
Al termine del banchetto i due giovani bruciarono per tutta la notte la loro incontenibile passione e da questa unione nacque un figlio, Piacere, identificato dai latini con Voluptas. (grazie WP)

FUSILLI CON CREMA DI ZUCCHINE E SPECK
ingredienti per 4 fabiuzz
500 gr di fusilli
4 zucchine (circa mezzo kg)
una fettina di speck da circa 200 gr
2 spicchi d'aglio
una manciata di pinoli
250 ml di panna fresca
un cucchiaio di grana
qualche foglia di basilico
4 cucchiai di pan grattato
sale pepe e olio d'oliva q.b.

I fusilli sapete cucinarli quindi eviterò di spiegarlo.
Mettete i 2 spicchi d'aglio leggermente schiacciati in una capiente padella con un filo d'olio, mondate le zucchine e affettatele abbastanza sottilmente in modo da accelerarne la cottura, aggiungetele alla padella e lasciate soffriggere aggiungendo solo un pizzico di sale e un po' di pepe, quando le zucchine saranno ben cotte versatele in un frullatore e aggiungete il grana, il basilico, la panna e i pinoli precedentemente tostati. Ora frullate il tutto riducendolo a una soffice e spumosa crema.
Soffriggete lo speck precedentemente tagliato a dadini o a listerelle sottili senza olio sarà più croccante.
Ora scolate bene i fusilli e metteteli nella padella delle zucchine mescolandoli con cura con la crema, mentre si insaporiscono tostate con un po' d'olio il pan grattato.
Servite i fusilli ben caldi con sopra un po' di speck e una leggera spolverata di pan grattato... buen provecho


Ora viene il bello... vi chiederete perchè queste 2 meraviglie nel mio cervello si incontrino così bene. Lo so non sono totalmente normale ma ora proverò a spiegarvi perchè.
Un aspetto è il voluttuoso incontro di 2 corpi, pensate all'immagine creata dal canova e al fusillo che viene avvolto così completamente dalla crema, una comunione di corpi, sapori, odori e consistenze. Passione carnale trasportata in una unione di sapori unica.
Un altra cosa in comune è la quantità di personaggi che in un modo o nell'altro intervengono nella storia permettendo il compimento dell'amore relazionata alla varietà di ingredienti che creano quel sapore godurioso di questa ricetta: giove, venere, speck, panna...
questo è quanto aspetto critiche e consigli...