03/04/10

La polinesia, il pollo al Curry e Gauguin??? rieccolooooooo



GLI ALBERI NELL'ANTICHISSIMA CULTURA POLINESIANA:
Quando Ta'aroa (il creatore) creò dalle sue piume la vegetazione non nacquero anche gli alberi, questi infatti furono generati dai corpi sepolti dei primi uomini. Ogni albero deriva da una parte del corpo: il Taro (una specie di patata) deriva dai piedi, il Ti (una palma) dalle tibie, l'Albero del Pane (uru) dall'addome, la Palma da cocco (haari) dalla testa, l'Ape dalle cosce e le foglie dall'intestino, l'Ibisco (aute) dai volti dei grassottelli, il Nono (albero dai frutti traslucidi miracolosi usati come rimedio medicinale universale) dal cerume delle orecchie, l'Hotu dal cuore, il Banano (meia) dalla trachea, il Castagno Tahitiano (mape) dai reni, le Felci arboree (nahe) dai reni...e così via...
Ogni albero ha la sua leggenda, per citarne due:
- La leggenda dell'Albero del Pane
In un tempo lontano sull'isola di Raiatea (l'isola sacra per eccellenza) viveva una famiglia. Durante una prolungata siccità non aveva nulla da mangiare, tutto esaurito a causa della carestia. Allora Ruata 'ata (Uomo buca) per non far morire di fame i suoi figli e la moglie Rumau 'arii (Verità senza inganni) si sacrificò e si trasformò nell'albero del pane che sfamò la famiglia e in seguito (espandendosi il prezioso albero nelle altre isole) anche il resto degli uomini.
- La leggenda dell'Albero del Cocco
Fra le storie a lieto fine è nota la leggenda della principessa Hina e del suo sposo Anguilla: si narra che Hina fu promessa in sposa al re del lago Vaihiria. Purtroppo, il giorno delle nozze la povera principessa scoprì che il suo promesso era una mostruosa anguilla che viveva nelle profondità del lago. Spaventata, Hina chiamò in soccorso il dio Maui, che uccise l’anguilla e le donò la sua testa, dicendole di piantarla nel suo giardino dopo aver fatto ritorno a casa sua. La ragazza seguì le istruzioni del dio e con suo enorme stupore, dopo aver piantato la testa d’anguilla assistette alla sua trasformazione in pianta. Nasceva così la palma da cocco: a ben vedere, se si osserva una noce di cocco, si notano tre macchie scure che tutt’oggi gli abitanti della Polinesia identificano con gli occhi e la bocca dello sposo di Hina.

POLLO AL CURRY
Ingredienti per 4 persone CICCIUTTELLE:
1 petto di pollo intero
4 patate belle grosse
3 peperoni medi (1 giallo, 1 rosso, 1 verde)
1 cipolla rossa
2 spicchi di aglio
1 pezzo di zenzero
1 cucchiaio di curry in polvere
mezzo cucchiaio di pasta di curry rossa (se lo gradite meno piccante usate quella verde)
1 barattolo di latte di cocco 250 gr circa
una manciata di prezzemolo
sale e pepe q.b.

Procedimento
Pelare le patate, tagliarle a cubettoni, sciacquarle e metterle a bollire.
Quando saranno quasi cotte scolarle e metterle da parte.
Lavare e tagliare a cubettoni i peperoni privandoli della parte bianca.
Tritare finemente cipolla e aglio, e metterli a rosolare in padella con un filo d'olio, quando saranno dorati aggiungere i peperoni e insaporire con sale e pepe, e portare a metà cottura e togliere il tutto dalla padella.
Tagliare a cubetti il pollo, infarinarlo e rosolarlo da tutti i lati sempre nella stessa padella dei peperoni, aggiungere peperoni e patate, regolare di sale e pepe e aggiungere lo zenzero grattuggiato.
Una volta che gli ingredienti sono caldi aggiungere il latte di cocco e i due curry, sciogliete e amalgamate il tutto e fate ridurre la salsa fino a quando non sarà cremosa.
Decorare con abbondante prezzemolo tritato.

PAUL GAUGUIN "No te aha oe riri?"(Perché sei arrabbiata?)
Al di là del titolo, qui vi è la rappresentazione del lento ritmo della vita quotidiana delle indigene, e soprattutto l'espressione dei valori pittorici raggiunti da Gauguin. La donna in piedi ha la forma del suo colore, ampia e sintetica, bene piantata, è una cosa della natura. La direzione trasversa del primo piano incide con quella parallela al piano di fondo della capanna, cioè la visione è in superficie, con suggerimento di spazio in profondità. Il rosso-viola della terra e del tetto e l'arancio-oliva delle carni si accordano con il verde azzurro dell'ombra e con il giallo luminoso della capanna. Padrone del suo modo di comporre e dei suoi accordi cromatici Gauguin produce con naturalezza una diapositiva nitida della vita tahitiana.

Un mix di colori, sapori e antichissime tradizioni leggendarie, culinarie e artistiche. I tre argomenti sono un tutt'uno con la tradizione isolana del pacifico, quei colori che hanno conquistato Gauguin, quegli odori, quei sapori freschi pungenti e leggeri ma sempre succulenti e soddisfacenti per il palato, quelle leggende che se raccontate ti trasportano in una rarefatta atmosfera di rilassatezza mentale. Il cocco un sapore unico come la sua leggenda e le sue rappresentazioni.
Era da un pò che volevo creare un parallelo tra arte cucina e leggenda riguardo questo argomento e devo ringraziare qualcuno che ha il neurone meglio funzionante del mio...
Il perchè di questa ricetta lo avrete capito dalla leggenda, ma forse vi sembrerà sterile la citazione di Gauguin.
Proverò a spiegarvi perchè proprio lui: un discorso di sensazioni visive e quasi tattili direi. La rilassatezza delle immagini poco nitide e definite mi portano proprio su quelle meravigliose isole con quella luce forte e quasi fastidiosa che rende tutto quasi magico.
Le pennellate morbide e piene di Gauguin mi portano alla consistenza voluttuosa della ricetta a pensieri piacevoli che riportano alla mente meravigliosi momenti...
Questa è la sega mentale del giorno commentate gente commentate!!!!

3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Non posso smettere di ridere se penso a quel pranzo con il pollo al curry... ma quanta pasta di curry c'avevi messo??? La 'nduja è un budino alle fragole in confronto! Ho dovuto convincere le mie papille a ritornare in bocca... a son di pane e birra!

    Eh, appunto... birra! Ti aspettavi ti dicessi un vino rosso forte...ma come si fa?! Troppe spezie, piccante, cocco e un gusto molto forte... per cui io ci darei dentro di birra! Ovviamente non quella scrausa che prendavamo dai cinesi...
    Mi piacerebbe provarci una Chimay blu o una Mc Chouffe Brune, rosse non filtrate, trappiste, luppolose, schiumose... ma anche una Kwack, che sta bene con cibi particolarmente laboriosi o un poco unti come questo... o anche una Pedavena...da provare! Ovviamente se non esageri con il piccante se no non si sentono più i profumi della birra! Quando si mangia?! Che stappo!
    Ah, volevo anche dirti grazie perché non sapevo che uno dei miei fiori preferiti fosse nato dalla faccia dei cicciuttelli... ma giá che piace a me dovevo immaginarlo...

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  3. Sai che la padavena mi ispira davvero tanto? ottima sarebbe anche una Gouden carolus ma andiamo su di prezzo e per qualità una chimay direi che è ottimo e gradito suggerimento. Grazie consigli ottimo da ottima bevitrice responsabile... si certo ma quando mai hahahahah!!!!

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